venerdì 27 aprile 2018

Walpurgisnacht - La notte di Valpurga fra il 30 Aprile ed il 1 Maggio

 
Una disarmonia di fiori urlanti,
che mareggia in frenetici profumi,
disegna curve e suoni di palpate
nudità, non visibili che al tatto
dei polpastrelli d'oro, oltre la vita.
E diluviano aiuoli di pensieri
vegetali nel cuore dei giardini; 
aureolano di voglie e di languori
umidi il riso dolce delle donne
che musicano getti di zampilli
da sogni delle stelle, confidati
alle chiome disfatte dei guanciali.
Braccia e nidi di aromi, ombre ch'esalano
scarlatte intimità, gonfie di grida
non esplose, ed amplessi vellutati
di fiori che rischiumano di baci,
intrecciano a svolìo la rèssa d'oro
delle femminee nudità dell'aria.
(Arturo Onofri) 
 
Celebrata fra la notte del 30 Aprile e del 1^ Maggio, la notte di Valpurga fa parte di quelle antiche festività politeiste, tramandate fino ad oggi, originarie del Nord Europa. Riunita in Italia sotto il nome di Calendimaggio, è la ricorrenza che fa da madre alla celtica Beltane (o May Day) e che prende nome di Sigrblót dagli eteni ricostruzionisti in onore alla vittoria secondo il rituale svedese citato nella Ynglingasaga.

Il nome di questa festa è di derivazione cristiana e si deve a Santa Valpurga, una monaca inglese facente parte del gruppo di monaci e monache chiamate da san Bonifacio ad evangelizzare la Germania e diventata poi badessa del monastero tedesco di Heidenheim (Germania) nell'VIII sec.
Protettrice degli uomini contro la peste, la rabbia e la stregoneria, si credeva infatti che ella, avendo aiutato l'espansione locale della cristianizzazione, potesse esser egida contro la stregoneria che, in epoca medievale, era giudicata tipicamente di stampo pagano e con accezioni esclusivamente negative. Dalle pietre della sua tomba, si diceva, sgorgava il famoso Olio di santa Valpurga, miracoloso e dalle innumerevoli virtù, fra le quali anche quella di proteggere dalle streghe e dai loro malefici.

Delle tradizioni europee di questa festa ci narra alcuni passi anche Cattabiani:

"In Boemia i giovani si radunavano dopo il tramonto su un'altura o a un crocicchio, e schioccavano le fruste con energia: fin dove si sentiva il loro suono, le streghe fuggivano e non potevano più nuocere. Nel Tirolo, negli ultimi giorni di Aprile, si preparavano fasci di frasche resinose, di cicuta, rosmarino e ramoscelli di pruno. Nello stesso tempo si purificavano e si fumigavano le case con bacche di ginepro e ruta. Al suono della campana, si incendiavano le fascine e si accendeva l'incenso urlando fra un chiasso assordante: «Fuggi strega, fuggi o male sarà per te»". Infine si correva a perdifiato intorno alle case. (1)
In molte nazioni, tutt'oggi, viene festeggiata questa festa con lo scopo di "bruciare le streghe", come in Repubblica Ceca dove la festa prende il nome di "Pálení čarodějnic": è simbolo primario il grande fuoco che viene allestito e bruciato durante la notte, sulle vette delle colline. In cima al rogo, un'immagine in rilievo rappresenta una strega, ed il fumo nero generato dal fuoco la figura mentre vola via ed abbandona il villaggio. 
Questa immagine evocativa e di stampo inquisitorio, viene fortunatamente abbandonata in nazioni come la Svezia, dove invece si recupera la finalità originaria della festa, scevra dalle modifiche cristiane: la festa nasce a scopo propiziatorio al fine di portare fertilità e buone cose per tutti gli abitanti della comunità nel periodo estivo: un buon raccolto, una lieta nascita, un bestiame sano etc.
Il grande fuoco, sempre presente in questa festa sia come Festa di Valpurga sia come Beltane, è protagonista e purificatore, scaccia via gli spiriti adirati e l'inverno, per dar spazio ad una primavera rigogliosa e fortuita. Danzando e cantando in questa notte di passaggio, si entrava in contatto con il mondo ctonio e con i morti.
«Simili ai semi sepolti nella matrice tellurica, i morti [...] si accostano ai vivi, specie nei momenti in cui la tensione vitale raggiunge il massimo, cioè nelle feste della fertilità [...].» (2)


: Il Palo di Maggio:
Da sempre conosciuto e tramandato come il rituale per la fertilità più famoso delle antiche tradizioni, è anch'esso originario del Nord Europa. 
 

L'albero di Maggio, che veniva tagliato e portato al centro del villaggio una volta eseguito il rituale col fuoco, veniva inserito nel terreno affinché rimanesse eretto e stabile, e decorato sulla cima con nastri che ricadevano lungo il suo asse. I partecipanti alla festa vi danzavano intorno, annodando questi nastri come a tessere il filo della prosperità ed intrecciando il proprio nastro con quello altrui, rendendo di fatto il legno ricettore attivo della forza fisica espressa nella danza stessa e quindi portatore di fertilità per tutti.
E' simbolo di ricchezza e del ciclo vita-morte-vita, poiché ciò che veniva fisicamente piantato nel terreno era, di fatto, un albero morto. Quest'albero, l'anno successivo, sarebbe poi stato bruciato come sacrificio  e sostituito con uno nuovo e giovane, simil rappresentazione del vecchio raccolto che deve prima morire per poter lasciare spazio al nuovo che verrà.

Il simbolismo del Palo di Maggio viene spesso assimilato all'Yggdrasill (così come all'Axis Mundi e all'Irminsul), quindi ad un concetto di Universo su più mondi non manifesti, simboleggiati dalle fronde che si trovano al di là del visibile, e che subiscono prima una distruzione e poi una nuova creazione, in un ciclo che si ripete ma che si espande ad ogni distruzione ad un livello superiore. Solo successivamente il Palo di Maggio viene collegato all'immagine del fallo eretto che feconda il cielo fertile e lo rende gravido.
 
Anche Mircea Eliade scrive:
«Il cosmo è simboleggiato da un albero; la divinità si manifesta dendromorfa; la fecondità, l'opulenza, la fortuna, la salute - o, a uno stato più elevato, l'immortalità, la giovinezza eterna - sono concentrate nelle erbe e negli alberi [...] in breve, tutto quel che è, tutto quel che è vivente e creatore, in uno stato di continua rigenerazione, si formula per simboli vegetali [...]. La primavera è una risurrezione della vita universale e di conseguenza della vita umana. Con questo atto cosmico tutte le forze della creazione ritrovano il loro vigore iniziale; la vita è integralmente ricostituita, tutto comincia di nuovo; in breve, si ripete l'atto primordiale della creazione cosmica perché ogni rigenerazione è una nuova nascita, un ritorno a quel tempo mitico in cui apparve per la prima volta la forma che si rigenera.» (2)

 
Felice Festività e che l'estate sia per voi prospera e proficua! 😊😋
Vi lascio con la musica dei Faun, dedicata appunto alla Walpurgisnacht:

Fonti di studio:
(1) - "Calendario", Cattabiani Alfredo
(2) - "Trattato di storia delle religioni", Mircea Eliade
- "Magic and Religion in Barbarian Europe" , Melinda S. Marsh, Department of Anthropology, Emory University (Atlanta, GA)
- Wikipedia

0 commenti: